Questo processo permetteva di trasferire lo sviluppo di una pellicola Polaroid 669

su una superficie diversa da quella standard del fabbricante.  

Le radici dell'emulsione trasferita Polaroid possono essere fatte risalire alla metà del 20° secolo,

quando la fotografia istantanea guadagnò popolarità per la prima volta.

Artisti e fotografi iniziarono a sperimentare la manipolazione delle stampe Polaroid oltre l'uso previsto,

cercando nuovi modi per esprimere la propria creatività.

Attilio Scimone ha utilizzato questa tenica dagli anni '80  come mezzo per ampliare i confini della fotografia tradizionale.

Sono disponibili una serie molto limitata di opere, ovviamente in copia unica,

con emulsione traferita su cartoncini acid free dallo spessore di mm 2,8.

Tutte le opere sono firmate e autenticate.