Le stampe tradizionali in bianco e nero vengono definite “ai sali d’argento” in quanto l’emulsione fotosensibile che viene stesa sul supporto cartaceo è costituita da piccolissimi cristalli d’argento detti alogenuri d’argento (di solito una miscela di bromuro e cloruro d’argento).

Sono stampe prodotte nella forma più comune di carta fotografica fino ai giorni nostri, introdotta nell'uso generale negli anni 1880. Queste stampe sono realizzate con alogenuri d'argento sospesi in uno strato di gelatina su carta a base di fibre. Sono sviluppate utilizzando la chimica a tre bagni di sviluppatore, arresto e fissatore e possono essere virate chimicamente per modificare l'aspetto finale della stampa.

Attilio Scimone per la stampa delle sue opere utilizza carte prodotte dalla Ilford della serie MG ART 300 e dalla Foma della serie Fomatone MG Classic.

Ogni stampa realizzata è trattata per una conservazione lunghissima.

Sono disponibili immagini stampate sin dagli anni '70 a testimonianza dell'attenzione prestata a questo tipo di opere destinate al collezionismo.

I formati di stampa proposti normalmente sono sino al 50x60 cm, su richiesta possono essere stampati anche formati nelle dimensioni massime di cm 90x120.